10 maggio 2013

ENTR’ACTE al Nuovo Eden:


cinema d’artista per  
-Novecento mai visto-

dal 9 maggio al 6 giugno 2013
a cura di Albano Morandi

Nuovo Eden, via N. Bixio 9, Brescia

In occasione della grande mostra 
Novecento Mai Visto, esposta al Museo di Santa Giulia, nasce Entr’acte, un progetto dedicato al cinema d’artista.
Tre serate, di giovedì, il 9 e il 23 maggio e il 6 giugno, al Nuovo Eden per approfondire come il linguaggio cinematografico, sia stato scelto da molti esponenti appartenenti a diverse correnti artistiche, come forma di espressione della propria arte.
A partire dagli esponenti del dadaismo come Hans Richter, a cui verrà dedicata la prima serata il 9 maggio, e di cui verranno presentati tre cortometraggi a cui si alternerà un concerto dadaista, per poi ripercorrere alcuni esempi del cinema d’artista italiano, il 23 maggio, in cui saranno ospiti Giosetta Fioroni e Franco Vaccari, due artisti che hanno curato al regia di alcune delle opere che verranno presentate durante la serata.
A concludere la rassegna una data, il 6 giugno, dedicata ad opere di artisti/registi bresciani: Guglielmo Achille Cavellini, a cui il percorso della mostra ‘Novecento mai visto’, ‘Da de Chirico a Cattelan e oltre’ dedica un’importante sezione, Sarenco e Franco Piavoli.

Orario inizio eventi: ore 21.00
Biglietti: 3,00 euro. Ingresso gratuito per coloro che si presenteranno alla cassa con il biglietto della mostra Novecento Mai Visto.


Giovedì 9 maggio – ore 21.00

GHOST BEFORE BREAKFAST (VORMITAGSSPUNK), 1927/28, durata: 8’
INFLATION, 1927/28, durata: 4’
RHYTMUS21, 1921, durata: 5’
diHans Richter
&
RHYTME 1925
con
Giuliano Tremea voce, recitazione; Eugenio Sanna chitarra amplificata, oggetti;
Edoardo Ricci sassofono contralto, clarinetto basso, trombone, lives electronics


Prosegue il flusso dadaista mai interrotto, attraverso la programmazione di un nuovo evento dedicato ad Hans Richter (Berlino 1885-Locarno 1976), seguendo le tracce di un sottile e quantomai misterioso e sincronico filo conduttore iniziato con la serie di eventi " Dare una chance al caso", programmati nel mese di novembre 2012 a Livorno presso la Galleria Peccolo, momento-culmine finale, di una splendida mostra dedicata all’artista.
Hans Richter aveva aderito al credo dadaista nel 1917 e poi insieme a Hausmann, Schwitters, Huelsenbeck e altri, organizzò e partecipò a Berlino a serate e manifestazioni dadaiste. Questo artista tedesco, ha sempre cercato in tutto il suo operare, film o pittura o disegno, di mantenere un equilibrio tra "caso" e ordine, tra improvvisazione e libero arbitrio. Aveva scritto: "Dada: una nuova arte anti-arte. Con Dada ho scoperto la libertà assoluta del "caso", come superamento della spontaneità e reazione alla banalità in arte". In una sua celebre intervista nella sua casa di Locarno, aveva infatti affermato: "io improvvisavo semplicemente".
A questa operazione di rivisitazione, verrà presentata la perfomance musicale, del gruppo "Rhytme 1925" con Giuliano Tremea alla voce, Eugenio Sanna alla chitarra amplificata e oggetti, Edoardo Ricci alle ance e trombone.
Rhytme 1925 è anche -una celebre opera di questo artista berlinese e consistente in una lunga serigrafia su tela sulla quale sono tracciate una serie di figure per lo più quadrate e in ordine crescente, la cui sembianza potrebbe essere vicina a quella di certe partiture musicali grafiche, utilizzate nella musica contemporanea e aleatoria.
Durante la perfomance musicale, verranno dunque letti brani di Picabia, Duchamp, Arp, Tristan Tzara, Schwitters ed altri importanti esponenti del dadaismo, attraverso un fitto gioco di improvvisazioni serrate, pungenti e dirompenti, dal tessuto materico come anche cameristico, alla ricerca di ogni dialogo possibile e di un sottile filo conduttore.
I tre musicisti hanno alle loro spalle degli importanti percorsi musicali. Giuliano Tremea, alterna la sua attività musicale, tra letture pubbliche e rigorose di autori quali Buzzati, Rigoni Stern, Pasolini ed altri, a quella di cantante punk in gruppi hard-core come anche in cori e insiemi vocali, dediti al folklore popolare italiano. E' notevole la sua presenza nella Pangolin Orchestra, un celebre ensemble dal sapore dissacratorio e iconoclasta.
Eugenio Sanna ed Edoardo Ricci, sono dei musicisti veri pionieri della musica improvvisata e del jazz contemporaneo in Italia. Hanno collaborato con tutti i maggiori esponenti nel panorama musicale e non, essendo interessati anche alla contaminazione tra i diversi linguaggi espressivi.

Brevi Sinossi dei film
In Ghost before breakfast, vediamo una serie di oggetti che si muovono, con una buona dose d'ironia, indipendentemente dalla volontà dell'uomo e su cui non c'è alcun controllo.
Inflation ci presenta in forma simbolica la svalutazione e la crisi economica tedesca visualizzati da un montaggio in crescendo di numeri, banconote, scaffali vuoti nei negozi e oggetti privi di valore, fino alla rappresentazione, sempre simbolica, del collasso finale.
Rhythmus 21 rappresenta il passaggio della pittura astratta dalla tela allo schermo cinematografico per progettare la trasformazione dinamica di segni nel tempo, attraverso il ritmo.


Presentazione a cura di Roberto Peccolo (editore/gallerista di Livorno che ha appena presentato i film e le opere pittoriche di Richter nella sua Galleria) e da Luca Maria Venturi, esperto del periodo e della tematica.











RHYTME 1925
con
Giuliano Tremea voce, recitazione; 
Eugenio Sanna chitarra amplificata, oggetti;
Edoardo Ricci sassofono contralto, clarinetto   basso, trombone, lives electronics





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Giovedì 23 maggio – ore 21.00

Il cinema d’artista italiano: un incontro con alcuni maestri storici dell’arte italiana che si sono espressi con il cinema.
Saranno presenti Giosetta Fioroni e Franco Vaccari.

ARS MEMORIAE, di Gianfranco Baruchello, 2009, durata: 20’
“Il mio genere è lo spreco, e lo spreco è tutta la mia vita. Nel film Ars memoriae ricompongo la mia vita e le persone che ho incontrato, frugo nel mio passato. Ho fatto un archivio di sessantadue schede in cui ci sono personaggi ed esperienze con cui ho creato il film, suddiviso in quattro parti. In una ci sono io che spiego post factum l’operazione. Alla fine, ho optato per l’oblio e mi sono ripreso mentre, una ad una, bruciavo le schede dell’intero archivio. Ricordare è infatti un dramma perché riporta in vita i fallimenti e gli errori commessi. Ancora oggi io continuo a sprecare la mia vita senza però farne un dramma”. (Gianfranco Baruchello)

IL GIOCO, 1967, durata: 4’
LA SOLITUDINE FEMMINILE, 1967, durata: 7’
di Giosetta Fioroni
Queste due opere, fanno parte dei cortometraggi realizzati da Giosetta Fioroni nel 1967: Coppie, La solitudine femminile, Gioco (interpretato da Pino Pascali), Goffredo. I film, dalla breve durata, hanno un taglio autobiografico con un’attenzione particolare per il mondo femminile.

UMANOMENO, di Magdalo Mussio, 1973, durata: 12,30’
Chiamato alla Fondazione Lerici per realizzare dei documentari tra cui ‘I ragazzi di Terezin’, diventa redattore della C.M. Lerici Editore, e, nel 1966, responsabile di redazione della rivista ‘Marcatre’ e della collana ‘Marcalibri’; inoltre pubblica volumi di scrittura visuale come Il Fastidio delle parole, Edition d’écriture, Paris, 1968, In pratica, Lerici Editore, Milano, 1968, Praticabile per memoria concreta, Lerici Editore, Roma, 1970.
Cura le scenografi e per Majakovskij & C. alla rivoluzione d’ Ottobre per la regia di C. Quartucci e prosegue nelle sperimentazioni sul fi lm d’animazione realizzando una serie di corti, tra cui ‘Reale assoluto’, ‘Il potere del Drago’, che nel 1972 viene premiato con il Nastro d’ argento, e ‘Umanomeno’.Film animato con una colonna sonora fatta da musiche dei Pink Floyd.

CANI LENTI, di Franco Vaccari, 1971, durata 12’
Con l’intenzione di negare il punto di vista classico di chi realizza immagini fotografiche, Franco Vaccari, fra il 1967 e il 1968 fotografa la città vista a livello di cane, serie con la quale prosegue il percorso. "Fra i tanti automatismi che entrano in gioco quando si scatta una fotografia - spiega l'artista - c'è anche quello di fare tutte le riprese ad altezza d'uomo. Per liberarmi da questa abitudine ho cercato di immedesimarmi in un cane per vedere con i suoi occhi e ho abbassato la macchina dai soliti 170 centimetri ai 50". Ancora protagonisti gli animali nel video che noi presentiamo dove alcuni randagi sono stati ripresi al rallentatore, una modalità che mostra l'interazione fra la macchina da presa e gli animali che si sentono osservati.


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Giovedì 6 giugno – ore 21.00

Il cinema d’artista italiano e gli autori bresciani: Cavellini, Sarenco e Piavoli.
Presentazione a cura di Piero Cavellini, con Ken Damy. Partecipano Sarenco e Franco Piavoli.

CAVELLINI IN CALIFORNIA, di Guglielmo Achille Cavellini, 1980, durata: 34,30’
Girato in 16 mm. da Ken Damy e poi rimontato secondo un canovaccio scritto dallo stesso GAC e letto dall'attore Aldo Engheben, il filmato, ora trasposto in formato elettronico, documenta la presenza di GAC come ospite d'onore al Festival californiano INTERDADA 80. Oltre alla sequenza diaristica degli incontri, con la parata celebrativa di Ukia e la visita a Dineyland, registra numerose performance eseguite in loco sia programmate che spontanee come la scrittura sul corpo dei partecipanti , l'esecuzione dei loro profili ed i travestimenti tipici dell'autore.

ALLAHU AKBAR,di Sarenco (Isaia Mabellini), 2004, durata: 7,30’
Nell'inverno del 2004 mi trovavo in Provenza, Francia, a casa del mio amico poeta Julien Blaine. Dopo cena la moglie Catherine mi fa ascoltare delle musiche e canzoni inedite registrate da una sua amica per il mondo. Tra queste canzoni e musiche c'è una canzone corale che mi impressiona: è un pezzo cantato da un gruppo di donne cecene (un inno d'amore e di guerra) per i loro uomini che combattono per l'indipendenza, amano e muoiono. Non capisco le parole ma la canzone mi emoziona. Decido di realizzare un video che abbia la stessa durata della canzone (7' 30''). Lo realizzo in un teatro di Roma in collaborazione con la compagnia teatrale diretta da mio figlio Sandro. L'idea è questa: i ceceni occupano con le armi il teatro di Mosca per un'azione contro l'occupazione della Cecenia da parte della Russia di Putin. Dentro ci sono: guerriglieri ceceni e spettatori russi. Per risolvere il problema Putin ordina di gasare tutti, russi e ceceni.
Nel mio video si vede solo la presenza dei ceceni morti, con le loro armi in pugno. La staticità della morte è accompagnata dalla canzone-preghiera.
Il video è stato invitato da Harald Szeemann alla Biennale di Siviglia del 2004, dove ha riscosso un grande successo.

EMIGRANTI, di Franco Piavoli, 1963, durata: 12’
Il cinema di Piavoli è costantemente proiettato verso un altrove, verso qualcosa che può apparire vicino e lontano, emanazione di un esserci (della macchina da presa come dell’uomo) ed espressione di un linguaggio che arriva da lontano. È indefinibile. Difficile se non impossibile per il critico o per lo spettatore paragonarlo ad altri modelli. Sin dai cortometraggi girati negli anni Sessanta (da Le stagioni e Domenicasera a Emigranti ed Evasi), il regista bresciano costruisce i principi di un modo nuovo di partecipare all’esistenza. Nuovo in quanto la dialettica individuo-natura si traduce in dispositivo, trasformandosi in linguaggio filmico e in riflessione sul significato ultimo delle immagini.
In Emigranti, la precarietà degli emigranti in treno verso Milano, le attese e lo spaesamento in stazione, le coincidenze per raggiungere i posti di lavoro in Germania, Svizzera, Belgio, in un montaggio con ritmi da sinfonia.